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Storia: L’antico palazzo pretorio edificato alla fine del ‘400 come residenza del podestà veneziano insieme agli uffici amministrativi e giudiziari per il governo del Polesine. L’edificio subì, nel corso del secolo successivo, numerose modifiche e ampliamenti tanto che nel ‘600 esso era dotato di ampio portale che immetteva in un grande cortile. All’interno, accanto alle stanze private, allo studio del podestà, ai saloni per il consiglio, vi era anche un carcere per la tortura munito di carrucola per appendere i prigionieri da interrogare. Con la caduta della Repubblica di Venezia, il palazzo perse prestigio e con la dominazione austriaca divenne Imperiale Regio Tribunale con annesso carcere attivo fino al 1857. L’insediamento della Camera di Commercio, avvenuto intorno alla metà dell’800, determinò una ristrutturazione del piano terra con ridisposizione degli spazi: fu creato il salone della borsa, aperto un caffè denominato Caffè Borsa, ancora oggi in attività, e degli spazi per le contrattazioni dei commercianti. Furono riservati altresì dei locali per l’Ufficio di Posta e Telegrafo che vi rimase fino al 1931. E’ del 1929 la realizzazione del “salone del grano” nel corpo centrale, con la grande volta a botte vetrata, costituita da riquadri di vetro sostenuti da una struttura in legno e ferro, e il pavimento a mosaico con al centro gli stemmi della Provincia e della Camera. |
Caffè Borsa (viaggiata 1955) |
Salone della Borsa (non viaggiata) |
Salone della Borsa (non viaggiata) |
Interno Borsa (non viaggiata) |
Interno Borsa (viaggiata1954) |
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