Biblioteca di un apneista

 


 

prima edizione

 

 

prima edizione (IV° ristampa)

 

seconda edizione

 

 

terza edizione

 

quarta edizione

 

 


 

Titolo: Uomini e pesci

Autore: Roghi Gianni (bibliografia)

Casa editrice: Sperling & Kupfer (Milano)

Anno di pubblicazione: 1955

Riedizioni: 1955 - 1958 - 1971 - 1973 - 1977

Edizione posseduta: 1955 (b) - 1958 (b) - 1971 (b) - 1977 (b) - 1977 (b)

Pagine: 232 / 229 / 220 / 200 / 200

Formato: 13,0 x 18,0 / 13,0 x 18,0 / 22,0 x 30,5 / 16,0 x 23,0 / 16,0 x 23,0

Prezzo di copertina: lire 1.000 / lire 1.200 / lire 8.000 / lire 2.500 / lire 4.900

Argomento: Apnea / caccia subacquea

 

Il libro: E’ la nuova ri-edizione di “Caccia subacquea - Pesci e fucili” che prende il nome definitivo di “Uomini e pesci” e appare sempre nella collana sportiva della Sperling & Kupfer che nel frattempo ha assunto, graficamente, la caratteristica copertina gialla.

Ne usciranno parecchie ristampe (nel 1963 e' gia' giunto alla V°), sino a quella di grande formato con foto a colori e con disegni di Anna Pighini ved. Roghi, del 1971.

Questa prima edizione di “Uomini e pesci” e' fondamentale perché per la prima volta viene espresso e sviluppato il concetto di “acquaticita'”, un neologismo inventato da Gianni Roghi e diventato poi basilare in tutte le didattiche subacquee.

(da: www.gianniroghi.it)

Questo libro non è soltanto un manuale specializzato, ma anche, come scritto da Giorgio Fattori, "una stimolante inchiesta scientifico-sportiva". "Gianni Roghi", dice Fattori, "non era un fanatico massacratore di pesci o un collezionista di inutili primati. Cercava anzitutto di capire le creature del mare con un'attenta curiosità culturale che gli ha permesso di scrivere questo libro dove, per la prima volta, l'antagonista pesce viene studiato e descritto, con felice intuizione, secondo i metodi della moderna scienza sul comportamento animale. Come tutti i subacquei sanno, almeno per approssimazione, i pesci non si somigliano e ogni specie obbedisce a regole di territorio, di lotta, di gruppo. Anche fra gli abitanti marini della stessa specie, la "psicologia" muta con le diverse situazioni d'ambiente e di vita. I consigli di Roghi non sono soltanto preziosi per trafiggere al volo un dentice o giostrare con una murena, ma le sue appassionanti osservazioni sulla vita segreta del mare invogliano a fare dell'esplorazione fra gli scogli davanti alla spiaggia di casa un'occasione eccezionale di conoscere la natura".

 

Indice: Prefazione - L'acquaticita' - L'aria in scatola - Attrezzatura di base - Sul sentiero di guerra - Le nostre prede - In acque dolci - Agonismo

 


I diritti dei testi e/o delle immagini di questo libro appartengono alla casa editrice e/o all'autore.

 La recensione ha il solo scopo di far conoscere una pubblicazione d'epoca.

 

 

Commento


In questo libro si parla per la prima volta di acquaticità: "Il coccodrillo,  per attaccare la preda, muove dall'acqua e agisce nell'acqua; la foca, per sfuggire al nemico, si precipita in acqua; il castoro per compiere le sue faraoniche costruzioni, lavora nell'acqua. Perche'? Perché in acqua il peso sparisce. Il coccodrillo, da goffo e tardo sulla terra diviene veloce e potente in acqua; la foca, prima incapace persino di rivoltarsi e mordere, si trasforma in siluro fulmineo e pericoloso; il castoro trasporta con indifferenza quintali di legna al giorno. L'acqua non distrugge il loro peso, non abolisce la legge di gravità, ma esercita sul loro corpo una forza dal basso in alto, eguale al peso del volume di liquido spostato. E' la legge subacquea. E' il concetto di peso apparente. Liberi dal peso, unici esseri liberi dalla forza di gravità, gli animali acquatici possono esercitare a pieno l'intera loro energia attiva, possono impiegare integra la loro potenza muscolare, quasi meccanismi finalmente liberati dagli attriti e dalle loro forze d'inerzia. Per gli animali acquatici la terra e' un penoso calvario, l'acqua e la libertà.

Per l'uomo, che animale acquatico non è, può avvenire il medesimo fenomeno. Anche l'uomo può liberarsi dal peso, provare l'inimmaginabile ebbrezza di sentirsi meno pesante dell'elemento in cui si trova e si muove. Immerso nell'acqua, l'uomo e' da uno a due chili troppo leggero: vola. Le fantasie di uno sbarco di uomini sulla Luna, coi loro inconcepibili balzi nell'aria, sono sott'acqua una tranquilla realtà, potete gettarvi nel vuoto liquido da un'altissima rupe e atterrare lievi come piume, in punta di piedi, venti metri più sotto.

Ma la natura ha dotato gli animali acquatici, non l'uomo, di particolari strumenti: coda lunga e possente e zampe palmate al coccodrillo; pinne e coda pinnata alla foca; pelo isotermico e zampe palmate e ancora coda a spatola al castoro; pinne alla tartaruga; eccetera. L'uomo ha una dote soltanto: l'intelligenza. Con l'intelligenza si è fabbricato le pinne, i guanti palmati, le mute isotermiche. Gli acquatici hanno avuto in dono occhi particolarmente idonei e capacita' respiratorie e di ricambio eccezionali; l'uomo si è fabbricato le maschere  e gli autorespiratori. La natura ha fornito gli acquatici di un acquatico istinti; l'uomo vi supplisce con l'intelligenza ancora, e la volontà, l'abitudine. A poco a poco si crea anch'egli un autentico istinto animale; l'uomo, per natura indifeso, può divenire in acqua un animale temibile. Se un uomo dovesse scontrarsi in terra a mani nude con una tigre, sarebbe logicamente spacciato; ma se dotato di virtu' acquatiche la affrontasse in acque alte, potrebbe dire la sua; e potrebbe comunque fuggire.

NEOLOGISMO, MA ANCHE NUOVO CONCETTO: ACQUATICITA'

L'acquaticità è la virtù di trovarsi a proprio agio nell'elemento acqua e di sapersi valere con vantaggio delle proprietà fisiche che esso presenta."